NORME EUROPEE
La legislazione europea si basa essenzialmente sulla direttiva che segue che, pur non riguardando espressamente il lavoro tramite piattaforma, contiene alcuni riferimenti e alcuni istituti applicabili al lavoro digitale. La direttiva, come noto, mira a garantire ai lavoratori il diritto di essere informati per iscritto all’inizio del rapporto di lavoro dei diritti e degli obblighi derivanti dal rapporto di lavoro e delle condizioni del periodo di prova, che, prima dell’eventuale licenziamento, essi abbiano il diritto di essere informati delle motivazioni e di ricevere un ragionevole periodo di preavviso e che abbiano il diritto di accedere a una risoluzione delle controversie efficace e imparziale e, in caso di licenziamento ingiustificato, il diritto di ricorso, compresa una compensazione adeguata.
- Direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea Link
- Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che promuove equità e trasparenza per gli utenti commerciali dei servizi di intermediazione online
Merita di essere citata anche la RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO dell’8 novembre 2019 sull’accesso alla protezione sociale per i lavoratori subordinati e autonomi (2019/C 387/01) che mira a garantire ai lavoratori subordinati e autonomi, “l’accesso a un livello adeguato di protezione sociale”.
- RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO dell’8 novembre 2019 sull’accesso alla protezione sociale per i lavoratori subordinati e autonomi (2019/C 387/01) Link
Altri diritti sanciti dalla normativa europea:
Le norme su citate fanno riferimento diretto al lavoro tramite piattaforma ma vi sono altre norme che fanno parte del modello sociale europeo e che sono particolarmente importanti per contribuire a creare uno statuto protettivo del lavoratore digitale. La caratteristica principale delle norme che di seguito si segnalano è che contribuiscono a rendere meno opaco l’operato delle imprese multinazionali che impiegano i lavoratori tramite piattaforma. Tra queste, un ruolo essenziale deve essere dato ai Diritti di informazione e consultazione.
Il lavoratore digitale, infatti, è un lavoratore estremamente debole di fronte al datore di lavoro e all’organizzazione digitale dell’algoritmo. Per ovviare a una così netta debolezza è necessario attribuire al lavoratore digitale, o per meglio dire ai lavoratori digitali intesi come gruppo, diritti collettivi in grado di correggere una tale asimmetria. Pertanto l’informazione, intesa come la fornitura di dati elementi notizie e la consultazione intesa come mezzo di coinvolgimento alle decisioni dell’impresa digitale. Tutto questo per poter garantire una effettiva partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori digitali alle decisioni dell’impresa. Di seguito si riportano alcuni riferimenti normativi sull’informazione e consultazione:
- La direttiva 94/45/CE del Consiglio, quale modificata dalla direttiva 2009/38/CE riguardante l'istituzione di comitati aziendali europei (CAE/EWC).
- La direttiva 75/129/CEE del Consiglio suilicenziamenti collettivi, quale modificata dalle direttive 92/56/CEE e 98/59/CE, impone ai datori di lavoro, in caso di licenziamento collettivo, di avviare trattative con i lavoratori allo scopo di individuare le modalità per evitare i licenziamenti collettivi o per ridurre il numero dei lavoratori coinvolti;
- La direttiva 2001/23/CE del Consiglio sul mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti (testo consolidato delle direttive 77/187/CEE e 98/50/CE del Consiglio), prevede il diritto di informazione e consultazione in caso di trasferimento d’impresa;
- La direttiva 2002/14/CE che istituisce un quadro generale relativo all'informazione e alla consultazione dei lavoratori nella Comunità europea sancisce il diritto dei lavoratori a essere informati e consultati sulla situazione economica e occupazionale che interessa il loro posto di lavoro.
- la direttiva 2001/86/CE del Consiglio che completa lo statuto della società europea SE per quanto riguarda il coinvolgimento dei lavoratori, stabilisce le norme per la informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori alle decisioni sullo sviluppo strategico dell'impresa.
- la direttiva 2003/72/CE del Consiglio, che completa lo statuto della società cooperativa europea SCE per quanto riguarda il coinvolgimento dei lavoratori.
- la direttiva (UE) 2017/1132, relativa ad alcuni aspetti del diritto societario, contiene anche norme sulla determinazione del regime di partecipazione dei lavoratori che deve essere applicato alle fusioni transfrontaliere delle società di capitali.
Infine a titolo esemplificativo si elencano i diritti fondamentali dei lavoratori che trovano una fonte nel diritto dell’UE.
