A Settembre 2019 il Sindacato austriaco dei trasporti e dei servizi VIDA negoziò con l’Associazione per il trasporto merci e la Camera di Commercio austriaca un contratto collettivo per corrieri in bici e operatori di consegna di cibo. È entrato in vigore il 1 ° gennaio 2020. Riconosce uno stipendio di 1.506 € al mese per 40 ore settimanali, tredicesima e quattordicesima mensilità e un risarcimento per l'uso di biciclette private e telefoni cellulari necessari per effettuare le consegne. Si applica solo ai lavoratori con uno status subordinato.

In Italia Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti insieme a Confetra, Fedit, Confartigianato Trasporti, Cna Fita, Casartigiani, Claai hanno firmato un accordo a luglio 2018, per includere i rider nel CCNL Logistica. Assodelivery, l’associazione cui aderiscono piattaforme di delivery quali Deliveroo, Glovo, Just Eat, SocialFood e Uber Eats, non ha mai riconosciuto il CCNL Logistica ed ha siglato con un sindacato di comodo un contratto truffa. Dopo la firma di tale contratto, a Novembre 2020 le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali del settore dei trasporti hanno sottoscritto un protocollo per estendere il contratto della logistica a tutti i rider, compresi quelli che operano per le piattaforme digitali. Elementi quali l’orario di lavoro minimo garantito, la paga base, l’abolizione del cottimo, tredicesima e quattordicesima, Tfr, integrazione salariale in caso di malattia e infortunio, maternità e paternità, ferie, permessi, diritti sindacali, maggiorazioni per particolari condizioni ed orari, rimborso spese per uso del mezzo proprio, dispositivi di protezione individuale, contrattazione di secondo livello devono essere garantiti a tutti i rider.

In Spagna i sindacati CCOO e UGT hanno riportato i ciclofattorini che consegano cibo a domicilio nel Convenio colectivo de la hostelaria – Titolo V

In Svizzera, Syndicom ha firmato un accordo collettivo con l’associazione dei corrieri Swissmessengerlogistics (SML) a febbraio 2019, fissando standard minimi per circa 600 riders (non tutti) che contrastino il social dumping (in particolare vs UberEats).

Dopo anni di lotte da parte del sindacato UNIA e grazie anche all’impegno delle autorità cantonali che si sono spese per il ripristino della legalità, dal 1° settembre 2020 Uber Eats a Ginevra ha riconosciuto la subordinazione dei suoi 500 riders e paga uno stipendio, le ferie e gli oneri sociali. Non è Uber Eats a farlo direttamente, ma una società consorella creata da poco e chiamata Chaskis. Unia chiede che i rider, lavorando nella ristorazione, siano sottoposti al Ccl nazionale del ramo. Un’altra richiesta è quella di riconoscere ai lavoratori gli arretrati dei contributi sociali, le ferie e gli adeguamenti salariali.

In Norvegia il sindacato dei trasporti (Transportforbundet) ha siglato a settembre 2019 con Foodora Norvegia un accordo collettivo dopo 5 settimane di sciopero «dolce» (un accordo economico, che prevede un aumento salariale, un indennizzo per la conservazione di indumenti e attrezzature, un supplemento per consegne durante il periodo invernale e scatti di anzianità) In Austria a Vienna i corrieri di Foodora hanno creato un Works council / Betriebsrat, col sostegno del sindacato VIDA, dopo che Foodora aveva chiuso il garage in cui i riders si incontravano e aver trasformato i contratti di lavoro da dipendenti a autonomi. Il Works Council è un Comitato aziendale previsto dalla normativa europea che consente ai lavoratori di esercitare i loro diritti di informazione e consultazione.

Delivery Hero, gruppo che controlla Foodora, transformandosi nel 2017 in SE – Società europea, ha dovuto negoziare coi rappresentanti dei lavoratori di tutte le società controllate un Works Council per l’esercizio dei diritti di informazione e consultazione, e ha dovuto inserire nel Comitato di Sorveglianza (Supervisory Board) tre rappresentanti dei lavoratori su un numero complessivo di sei con diritti di co-determinazione. I diritti di partecipazione dei lavoratori sono previsti dalla normativa europea che disciplina le Società europee. Alla trattativa hanno partecipato organizzazioni sindacali quali la CGIL (per l’Italia), NGG (per la Germania), VIDA (per l’Austria). Altre tre imprese che operano tramite piattaforme digitali si sono trasformate in SE senza coinvolgere il sindacato (Zalando / Hellofresh e Care.com, tutte con sede in Germania), con il risultato che i lavoratori hanno strumenti di partecipazione inferiori a quelli di cui avrebbero diritto.

Clicca su Open Corporation, osservatorio sulle imprese multinazionali, per trovare una scheda su Delivery Hero.

Azienda di delivery che opera tramite propria app e per conto di Just Eat. La FILT-CGIL in Italia ha siglato un accordo per la stabilizzazione dei corrieri e l’applicazione del CCNL Logistica, il divieto del ranking occupazionale (l’accordo stabilisce fasce orarie nella settimana diverse a seconda del monte ore di 39 / 10 o 6 ore la settimana)

Il sindacato danese 3f Private services, hotel and restaurant ha rinegoziato un accordo collettivo sperimentale con Hilfr.dk, piattaforma che fornisce servizi di pulizia in Danimarca. L’accordo riguarda circa 450 lavoratori e prevede la possibilità di scegliere tra una posizione di freelancer ed una di lavoratore dipendente con garanzie a tutela di entrambi.

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In 2018 in Svezia un accordo collettivo è stato siglato da Svenska Transportabetareforbundet (la Federazione dei lavoratori dei trasporti) e la piattaforma Bzzt, che fornisce servizi di trasporto sul modello di Uber). L’accordo estende ai lavoratori Bzzt gli stessi standards dei taxi driver tradizionali.

In UK il sindacato GMB ha siglato nel 2019 un accordo con Hermes per 15k corrieri autonomi, i quali possono scegliere di diventare “autonomi plus” ed avere 28 giorni di ferie pagate l’anno; pagamenti ad hoc per questioni specifiche in aggiunta al salario minimo (National Living Wage); diritti di salute e sicurezza; diritti di informazione e consultazione; diritto alla contrattazione collettiva

Il proprietario di Lieferando, l'azienda olandese Takeaway, ha concluso un accordo di acquisizione che ha aggiunto Delivery Hero (Lieferheld) al suo marchio, oltre a Pizza.de e Foodora. I Comitati aziendali che erano stati costituiti dai riders hanno continuato ad operare (Colonia; Amburgo, insieme a Kiel e Brema; Francoforte, insieme a Offenbach; Norimberga e Stoccarda). I rider avevano iniziato a organizzarsi per le elezioni all'inizio del 2018 attraverso la pagina Facebook «Liefern am Limit» (Consegne al limite). Durante la prima campagna, Liefern am Limit ha collaborato con NGG, un sindacato tedesco attivo nei settori alimentare, delle bevande e della ristorazione, di cui, a novembre 2018, è diventata iniziativa partner.

Syndicom, il sindacato svizzero per i settori dei media e della comunicazione, e Mila, una piattaforma che fornisce servizi di riparazione e tecnologici, hanno firmato un codice di condotta nel febbraio 2019. Il codice di condotta include 8 principi volti a creare fiducia ed equità nelle relazioni tra la piattaforma e i lavoratori. Questi principi sono: Legalità dei progetti; Chiarimento della posizione giuridica; Lavoro dignitoso; Rapporti positivi (che prevedano anche il diritto alla rappresentanza collettiva e alla contrattazione); Chiara definizione delle attività e pianificazione ragionevole; Libertà e flessibilità; Feedback costruttivo e comunicazione aperta; Protezione dei dati e privacy. Finora, il codice di condotta è riuscito a garantire che si svolgano scambi regolari tra le parti sociali.

A gennaio 2021 è stato siglato un accordo nazionale per i rider danesi da JustEat con la Camera del Commercio danese e il sindacato 3F Transport.
Ecco le principali condizioni:

• Paga oraria di 16,7€
• Orario di lavoro dalle 8 ore alle 37 settimanali
• Massimo 44 ore a settimana mantenendo la media a 37 ore
• Straordinari: +50% per le prime 3 ore; +100% per le ore successive
• Malattia, ferie, maternità e contributi previdenziali pagati

A Novembre 2020 Assodelivery (associazione che raggruppa i big del settore Deliveroo, Glovo, Just Eat, SocialFood, Uber Eats) ed i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno siglato in Prefettura a Milano un protocollo per porre un freno ai caporali del food delivery. L’intesa prevede l’impegno da parte delle aziende a dotarsi di un modello organizzativo anti-furbetti, a non ricorrere agli intermediari per trovare rider da impiegare nelle consegne degli ordini, almeno finché non sarà creato un albo o un registro nazionale, e ad adottare un codice etico entro sei mesi dalla firma. Nell’accordo è prevista la costituzione di un organismo di garanzia composto da esponenti delle società di delivery e dai sindacati, al fine di verificare condotte anomale o potenzialmente illegali. Il patto prende le mosse dalla vicenda giudiziaria di Uber Eats Italy, filiale del colosso americano, commissariata dal tribunale di Milano nell’ambito delle indagini per caporalato. Gli inquirenti hanno appurato che i rider venivano reclutati da società terze per poi essere destinati al lavoro nel gruppo Uber in condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno. Si trattava per lo più di migranti richiedenti asilo, provenienti da zone di conflitto come Mali, Nigeria, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Pakistan e Bangladesh, e quindi in condizione di estrema vulnerabilità e isolamento sociale.

In Italia si registra l’esperienza significativa della Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano, più nota come Carta di Bologna, firmata a maggio 2018 dal Comune di Bologna con Riders Union, CGIL CISL e UIL, e due piattaforme locali di food delivery (Sgnam e Mymenu. Le piattaforme che vi aderiscono si impegnano a riconoscere ai lavoratori il diritto ad essere informati, ad avere un salario equo, condizioni di salute e sicurezza, protezione dei dati personale ed il diritto alla disconnessione.

Il 17 gennaio 2020, a Napoli, Comune e CGIL CISL e UIL è stata sottoscritta «La carta dei diritti fondamentali dei riders e dei lavoratori della GIG economy».